
Le belle storie di FelicitasMundi iniziano con il racconto di Simona che ha iniziato in Sardegna il suo sogno di avviare un Asilo nel bosco.
L’avventura è partita quando una mamma ha iniziato a mettere a disposizione un terreno di proprietà vicino alla sua casa, adiacente ad un fiume.
Insieme si occupano di cinque bambini di diverse età: il più piccolo ha un anno e mezzo i più grandi hanno sei anni.


Ci si incontra in questa casetta, ogni bimbo ha già nel suo zainetto la sua merenda, abbiamo chiesto alle mamme un aiuto cercando di evitare il più possibile prodotti confezionati, sia per un discorso di qualità del cibo che per evitare rifiuti inutili.
E da qui partiamo ad esplorar, come dice la nostra canzoncina e partiamo per il fiume.
Qui c’è un punto che i bambini amano molto perché c’è una cascata.
Ci definiamo accompagnatrici e non insegnanti: cerchiamo di interferire il meno possibile con i bambini lasciandoli liberi di interagire e sperimentare.
Si parla di educazione emozionale: non intervenendo i bambini sanno trovare la loro misura.


Ma non solo: la Natura insegna il rispetto di ciò che ci circonda, delle forme di vita e dei loro cicli.
Abbiamo imparato insieme il ciclo del bruco del finocchietto, che diventa una farfalla; conosciamo ora i nomi delle piante selvatiche e sappiamo che tutto nella natura serve: anche il rovo che è fastidioso serve! Quando lo si incontra basta alzare bene i piedi altrimenti ci si incastra e si cade con le mani, e le spine pungono. Noi siamo perfettamente incastrati nella Natura.

È necessario che ci sia un’educazione emozionale anche nei genitori che hanno fatto questa scelta educativa, in modo che più di ogni altra cosa possa essere l’esempio a guidare i bambini.
Consiglio di provare questa esperienza, perché questa è un’opportunità che tutti i bambini meriterebbero di avere. Sicuramente si tratta di un impegno maggiore, purtroppo siamo davvero troppo abituati a demandare il nostro impegno, senza interessarci nel personale.
