Agricoltura Evolutiva come strumento di ricerca del Sé

Per poter assaporare pienamente la storia che oggi il megafono di FelicitasMundi vi presenterà, bisognerebbe immaginarsi a piedi nudi sulla terra rinfrescata dall’ombra di olivastri monumentali, gli unici suoni che dolcemente rapiscono la tua attenzione sono quelli dei grilli e dei passerotti che si nascondono timidamente tra le foglie lievemente mosse dal vento di metà luglio.Puoi respirare a pieni polmoni i profumi di Mirto, Lentischio e Lavanda selvatica che crescono tra i muretti a secco tipici di una Sardegna che vive l’eterno presente, cosicché la storia personale che quotidianamente ci si racconta per supportare l’idea della propria esistenza, diviene colma di una luce che amplifica gli orizzonti percettivi, portandoti al senso più profondo del Sé.Per poter sviluppare l’auto-coscienza e integrare una visione chiara della propria esistenza, bisognerebbe rivedere le scene del passato ed accettare ciò che col tempo ci ha fatto distrarre dalle buone intenzioni del bambino interiore, che a suo modo aveva già preso coscienza del proprio talento.

E così è stato per Salvatore, il protagonista della nostra storia e nuovo compagno di viaggio della comunità di FelicitasMundi, che sin dai primi anni della sua vita aveva capito di amare la terra, l’alleata che ha dato vita ai suoi sogni e che attraverso la propria esperienza ci darà una visione dell’agricoltura fatta di armonia con la natura e di interscambio etico.

Classe 87, del segno della Vergine, Salvatore nato in Sardegna ha dato vita al proprio sogno , tra Girasole e Tortoli due comuni  dell’Ogliastra, dove lo sguardo ricerca le vette del Gennargentu per poi cadere in picchiata lì dove il mare scolpisce le rocce rosse di Arbatax.
Quando vivi questi luoghi non puoi fare a meno di puntare su un approccio consapevole verso la coltivazione, poiché le piante sono esseri che vivono, ci donano frutti e ossigeno e si meritano rispetto e cura che si può ottenere solo se si sviluppa quell’empatia che ci rende esseri attivi dentro un eco-sistema di cui siamo parte integrante e non certo dominatori; l’agricoltura sinergica ed evolutiva parte da queste basi.


Tra i progetti di cui Salvatore ci parlerà, c è quello di compensare l’inquinamento che scaturisce dal trasporto turistico, attraverso la piantumazione di varie piante tra cui il mandorlo, che oltre a riequilibrare l’eccesso di anidride carbonica, permetterà di creare filiere corte per la produzione di dolci tipici, tra cui torrone sardo e gli amaretti in cui le mandorle sono ingrediente principale.

Sono nato con una forte sensibilità per la natura, sin da bambino ho avuto esperienze d’amore verso l’agricoltura che mi accompagna da quando a otto anni seminavo anice insieme a mio fratello, nell’aiuola della casa in campagna dei miei genitori. Col tempo sviluppavo manualità e conoscenze tecniche grazie alle dispense di Maurizio Fadda, docente di agraria e precursore del sistema sinergico in Sardegna.
Il progetto ha preso forma con la pazienza appresa dalla terra e con l’amore di mia moglie, Stefania Demurtas, con la quale condividiamo la stessa visione: Auto-produrre cibo in maniera sostenibile, creare interscambi di produzione e di ospitalità nelle Tenute di famiglia e ridurre le emissioni di CO2 attraverso l’esperienza che abbiamo iniziato a proporre ai nostri conterranei e ai turisti consapevoli che amano la Sardegna e hanno sposato la nostra intenzione ritualistica che punta alla purificazione dell’aria che respiriamo.


Per entrare nel dettaglio è doveroso spiegare che il nostro progetto vuole avere risvolti positivi a più livelli: Dal punto di vista ambientale, rispettando suolo, falde acquifere e producendo nuovo ossigeno.
Dal punto di vista sociale creando spazi d’incontro e di condivisione, creando collaborazioni sul territorio.
Economico favorendo la nascita di filiere corte.
Spirituale creando un ambiente dove potersi rilassare e riconnettersi con la madre terra.

Ispirati alle buone pratiche della permacultura da qualche anno stiamo procedendo all’innesto di perastri con varieta antiche di pere e mele. Un esperimento che abbiamo messo in atto è quello di innestare il Pistacchio sul lentischio, pochi innesti hanno atechito, staremo ad osservare. L’innesto è una tecnica che consente di usare come base una pianta e farcene crescere sopra un’altra.
Si ottiene proprio un nuovo individuo,
servono un portainnesto e un nesto. il portainnesto fa da terreno e il nesto fa da pianta, per fare un parallelo
diciamo che il tronco del portainnesto diventa il terreno su cui cresce quella che innesti sopra.
Il fusto di una pianta che fa da portainnesto fornisce linfa alla cima di una pianta che fa da nesto, che quindi crescerà e darà fiori/frutti. Spesso integrandosi quasi totalmente con la pianta su di cui è innestata.

Da quest’anno abbiamo cominciato ad integrare tra le piante già esistenti nuovi alberi che andranno a fissare carbonio e produrre nuovo ossigeno. Ultimamente abbiamo piantaro noci, gelsi, melograni, piante di feijoa, maracuja, noci pecam comprate da un vivaio locale e li abbiamo impiantati secondo il sistema della foodforest, mentre altre piante le stiamo autoproducendo come il mandorlo amaro da innestare e trapiantare. Dai lentischi presenti nelle tenute spremendo le druppe mature a freddo otteniamo un olio dalle proprietà cosmetiche eccezzionali. Mentre molti dei piccoli Olivastri sono stati già innesti o intendiamo farlo i grandi Olivastri secolari pensiamo debbano restare così come sono nella loro maestosità al limite raccoglieremo le sue druppe da cui si può ottenere un olio particolarmente buono


Quest’anno abbiamo lavorato con 70 varietà di mais, riprodotto 40 varietà di grano duro tra cui Trigu Murru, Trigu Biancu, Trigu Moro, Sarcidano, Giustalisa.
Più 5 parcelle di grano tenero. Nella nostra popolazione di grano tenero in partenza avevamo 2000 varieta forse oggi dopo 7 anni di riproduzione  saranno di più, nella popolazione di grano duro erano presenti in partenza 400 varietà.

Dalla nostra semola: Malloreddus, Gnocchetti, Mezze penne, Fregula.
Pasta trafilata al bronzo in lab artigianale impastata con acqua di sorgente ed essicata lentamente a temperature intorno ai 30 gradi in circa 3 giorni.

Semola e Farine di Popolazione evolutiva di grano duro.
Granito e Farine tipo “0” e tipo “1” di grano tenero.
Farina e polenta di Mais Bianco perla con mulino a pietra senza glutine.

Per ora come legume solo i ceci neri, abbiamo fatto anche Azuki marroni, piselli secchi varietà Nano di zollino di cui abbiamo la farina e lenticchie

L’esperienza: Se pensi di venire in Ogliastra passa a trovarci. Sarà possibile prenotare per vivere l’esperienza di piantumazione, innesto, semina o raccolta di grano o frutti. Nei prossimi anni intendiamo piantare centinaia di alberi con l’intenzione di purificare l’aria dall’inquinamento e creare una foodforest. Puoi anche tu sostenerci con una donazione.
Saltuariamente organizziamo  dei laboratori di pasta e dolci fatti nel modo antico, laboratori di Molitura della farina e setacciatura, mercatini etici e ai corsi e convegni in cui si parlerà di agricoltura evolutiva,  del mangiare consapevole e di salute e benessere. Il 20 e 21 Settembre organizzeremo un corso con Giuseppe Sannicandro sul Agrofostry.
Dal 24 Settembre al 3 Ottobre parteciperemo invece al Festival ITaCa, festival del turismo ecosostenibile.
https://www.festivalitaca.net/portfolio-articoli/it-a-ca-ogliastra/
Il primo ottobre apriremo le porte della nostra azienda agricola ai partecipanti al Festival ITaCà per piantare insieme degli alberi.

La storia di Salvatore risuona con la storia di chiunque non perde di vista la propria luce interiore, il proprio talento, l’intenzione di partecipare ad un opera d’insieme che guarda ad una visione positiva. Potrete cercarci per farci sapere di altre belle storie a cui potremo dare spazio in Megafono e per aver maggiori informazioni sulle pagine che racconteranno della nostra comunità che risponde al motto di Ubuntu “io sono in virtù di ciò che noi siamo” attraverso la nostra mail felicitasmundi@protonmail.com

Pubblicato da FelicitasMundi

Felicitas Mundi significa la felicità del mondo, a questa proposizione è stato aggiunto il sottotitolo, “il mondo che vorrei” e tutto l’insieme aspira ad un modello: UBUNTU. Ubuntu è un termine africano che richiama ad un’etica, ad un modello di vita basato sulla compassione e condivisione perché tutto il suo valore è racchiuso con potenza nella traduzione del significato: IO SONO PERCHE’ NOI SIAMO Suo ambasciatore è stato Nelson Mandela: «In Africa esiste un concetto noto come Ubuntu, il senso profondo dell’essere umani solo attraverso l’umanità degli altri; se concluderemo qualcosa al mondo sarà grazie al lavoro e alla realizzazione degli altri,»

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