FelicitasMundi, il mondo che vorrei, è uno spazio virtuale e reale di condivisione e creazione tra Compagni di Viaggio che, nella gioia, hanno sentito di voler cavalcare questa onda di trasformazione planetaria, ponendo come base il fatto che insieme si può dare forma ai propri sogni.
Oggi racconteremo, tra di noi, la festa che Nadia e Stefano stanno preparando nel loro Luogo del Cuore.

Questo il loro messaggio:
La festa dello scambio semi veste il ruolo di legante tra anime che danzano la stessa musica, sulle note di cura, condivisione, benessere, gioia e armonia con sé stessi, con gli altri e con la natura. Si tratta di scambiarsi i semi delle piante ma anche e soprattutto i semi dei propri desideri nella speranza e nella fiducia di riuscire così a creare le consociazioni utili a portare i frutti desiderati, a realizzare i propri sogni nel qui ed ora e quindi a creare una via che porta all’autorealizzazione personale e di gruppo.
Infatti alla base della festa e più in generale di tutte le attività della Casa dei Semi vi è la convinzione che sia necessario per prima cosa fare emergere i propri talenti attraverso un percorso di conoscenza di sé che porti ad una responsabilità individuale perché non si può credere in un gruppo se prima ognuno non crede in sé stesso.
Siamo quindi pronti ad accogliere le consociazioni-relazioni che da tempo aspettiamo per fiorire insieme: ci vediamo il 3 Aprile, nel borgo Ca’ Berizzi (nella provincia di Bergamo.

La festa di scambio semi è nata sin da subito come una festa fine a sé stessa e non organizzata per raccogliere soldi come purtroppo accade oggi nella maggior parte dei casi. L’obiettivo principale è quindi coinvolgere le persone del paese di Corna e quelle provenienti da fuori in un contesto di allegria, gioia e serenità in un momento cruciale che è quello dell’arrivo della primavera e quindi quello che da l’inizio alla stagione agricola. Perciò l’obiettivo è far sì che sia chi organizza che chi partecipa viva la festa come tale e quindi in pace, senza eccessive preoccupazioni o stress.
La centralità dello scambio semi: prendendo spunto da realtà già attive in altre regioni (in Liguria il Mandillo dei Semi è giunto ormai alla ventesima edizione), si è pensato di far ruotare la festa attorno allo scambio dei semi, ovvero di dare alle persone che hanno un legame di qualche tipo con la terra la possibilità di incontrarsi e conoscersi attraverso lo scambio o il regalo di semi, piantine, bulbi autoprodotti. Tutto ciò con la convinzione che facendo conoscere e incontrare persone diverse si possano costruire alleanze in grado di fare cultura e di dare forza a modelli di vita sostenibili e in armonia con la natura, incentivando quindi l’autoproduzione e lo sviluppo di filiere e reti locali in grado di prendersi effettivamente cura del territorio. In questo ragionamento è fondamentale non perdere di vista la priorità dell’attività agricola quale strumento principale per la costruzione di un rapporto sano e fecondo tra l’uomo e la natura, in grado di generare benessere per le generazioni presenti senza precluderlo a quelle future: per questo nonostante alla festa vi siano tante altre attività, il cortile del complesso di Cà Berizzi, il luogo quindi più centrale e protetto è destinato allo scambio semi.
Il coinvolgimento di persone diverse ma unite dalla voglia di far festa e condividere i propri semi, i propri talenti: oltre a persone legate direttamente alla terra attraverso i semi si è pensato sin da subito di coinvolgere persone che avessero voglia di mettere a disposizione le proprie capacità e conoscenze: falegnami, musicisti, maestri di yoga, tessitori… Questo perché non basta produrre del buon cibo attraverso un’agricoltura attenta all’ambiente per vivere bene ma sono necessarie tante altre cose, a partire dalle relazioni e dagli incontri con persone con talenti diversi dai propri.

Nell’edizione di quest’anno saranno coinvolti un musicista che suonerà strumenti tradizionali bergamaschi, un esperto di farine e panificazione che realizzerà corsi e laboratori di molitura e pasta madre, una coppia di scrittori e poeti che faranno da guida per un’immersione poetica nel bosco, un’esperta di erbe spontanee che porterà alla scoperta di alcune delle specie presenti in zona e dei loro utilizzi; anche altri potrebbero aggiungersi con corsi di cesteria, di lavorazione della lana, di innesti etc.
La sorpresa di vedere arrivare anno dopo anno tante persone: anno dopo anno è aumentato il numero di persone attratte dalla festa, chi con un ruolo e dei talenti ben precisi da condividere, chi invece semplicemente mosso dalla curiosità verso qualcosa di nuovo, di alternativo, di diverso ma allo stesso tempo di gioioso, solare, genuino. Questo da un lato ci meraviglia dall’altro ci sprona a continuare a portare avanti e riproporre una festa incentrata sullo scambio e sul dono, concetti fondamentali da cui ripartire per costruire un mondo più giusto e più bello.
E infine attenzione alla sostenibilità: per tutti gli aspetti prettamente logistici ed organizzativi si cerca di impattare il meno possibile sull’ambiente, utilizzando per esempio stoviglie compostabili per il pranzo che quest’anno sarà organizzato da 3 aziende agricole locali: un agriturismo vegano, un caseificio artigianale e un’azienda avicola biologica. Inoltre tutta la festa si svolge all’aperto, godendo quindi di prati, sentieri, boschi, terrazzamenti circostanti il complesso di Cà Berizzi.

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