
Nel giorno di massima Luce possa ciascuno ricordare ad ogni istante che è qui a muovere i propri passi, sostenuto dalla Madre, nella precisa scelta del Bene, nella impeccabilitá e purezza d’intento, con lo sguardo rivolto costantemente alla Fonte d’Amore che ci ha generati, per donarsi in Sua Contemplazione e Gloria, nella consapevolezza crescente di essere parte attiva di questo bellissimo e commovente Piano Divino..
In questi giorni dell’anno le nostre antenate usavamo raccogliere le erbe al massimo del loro fulgore, per poi onorarle durante la stagione fredda.
Il cattolicesimo ha posto a guardia di questa usanza San Giovanni Battista, da quel momento questa tradizione è stata a lui dedicata.
Solstizio vuol dire il sole sosta, infatti è il giorno con più ore di luce dell’anno e il momento delle nozze mistiche tra il sole e la luna (Hieros Gamos). Questo momento magico ad oggi viene festeggiato anche durante la festività di San Giovanni Battista con il rituale dell’acqua odorosa, rituale antico assorbito nella figura del Battista che dell’acqua ha fatto il suo strumento simbolo per la conversione consapevole attraverso il battesimo nelle acque del Giordano. È interessante sottolineare che con il solstizio si entra nella costellazione del cancro elemento acqua connesso alla luna. Luna e sole dunque in questi giorni permettono le nozze alchemiche.

L’acqua odorosa di San Giovanni lasciata tutta la notte esposta alle influenze del cielo si crede abbia il potere di proteggere dalle influenze negative un modo per esorcizzare l’imminente e graduale aumento delle ore di buio con le depressioni stagionali ad esso collegate.
Lavarsi al mattino con l’acqua di San Giovanni, che durante la notte ha integrato anche la rugiada oltre ai profumi e gli aromi delle piante, garantiva e garantisce ancora un gesto semplice di cura e purificazione.



Elicriso
Erbe di San Giovanni
Iperico: Dal greco iper (sopra) ikon (le immagini,di spiriti)
Per gli antichi (Ippocrate e Dioscoride) l’iperico permetteva di stare al disopra delle apparizioni negative.
Secondo Paracelso era un valido aiuto contro la depressione.
L’iperico incanala la luce del sole donando il buono umore.
Ruta: Secondo la tradizione portare un rametto in tasca di ruta scaccia la paura. I Celti la usavano per difendersi degli incantesimi. In epoca Medievale la scuola Salernitana di medicina sosteneva che aumentasse l’allibido delle donne (secondo Ippocrate mettere le foglioline nel naso e nelle orecchie permetteva alle donne di rimanere incinte) e diminuisse quello degli uomini (nei conventi si coltivava per facilitare la castità). I nostri avi la usavano per i dolori articolari (le donne siciliane preparavano “U Spiritu a Ruta”). Posta vicino alle case allontanava serpi e topi. Porre un mazzetto in casa allontana le negatività.
Artemisia: pianta dedicata alla dea Artemide per i Greci ,Diana per i Romani. Artemide dea delle partorienti. Anticamente si portavano dei mazzetti in tasca per superare la fatica , purifica gli ambienti e le persone. Gli Indiani D’America lo usavano insieme alla salvia bianca per le fumigazioni. Alla fine dell’800 con questa pianta preparavano un liquore “l’assenzio” in voga tra i poeti maledetti e gli impressionisti.
Verbena: erba considerata dagli antichi sacra, magica, medica. Secondo Ippocrate curava: febbre, peste, sterilità delle donne. Galeno la considerava un erba afrodisiaca. Con la verbena si produce un fiore di Bach: il rimedio Vervain.
Rosmarino: pianta energizzante , depurativa del fegato. Insieme con la salvia e la menta diventa afrodisiaco.
Salvia: cura edemi e ritenzione idrica.
Menta: E’ una pianta dai molti benefici è un antispasmodico , si usa per i problemi legati all’apparato digerente , respiratorio , circolatorio e nervoso.
Lavanda: Il fiore detto anche Spighetta di San Giovanni. La parola stessa indica
L’azione di questa pinta: ovvero quella di lavare.
Felce: Leggenda vuole che durante la notte di San Giovanni fosse possibile trovare il magico fiore della Felce , il quale aveva la capacità di rendere invisibili.
Foglia di Noce: Leggenda vuole che la notte di San Giovanni le streghe si riunissero sotto un albero di noce. Tra queste Erodiade e Salomè che furono le artefici della decapitazione del Battista.







Scuole Naturali della felicità
scuòla (pop. o poet. scòla) s. f. [lat. schŏla, dal gr. σχολή, che in origine significava (come otium per i Latini) libero e piacevole uso delle proprie forze, soprattutto spirituali, indipendentemente da ogni bisogno o scopo pratico, e più tardi luogo dove si attende allo studio]. (www.treccani.it)
Luogo di tramando: Casa delle Erbe Ca’Matri_ Piedimonte etneo. Sicilia
Formatrice: Valentina Bianca
Esperienze: Tramando delle piante endemiche etnee e loro lavorazione
Contatti: biancavalentina77@gmail.com
Prossimi incontri di tramando e cerchi di connessione e condivisione:
25 giugno. Casa delle erbe Karabà , Vandicari
2 luglio. Casa delle erbe Madre Terra, Cosenza
Note
Opera di copertina realizzata da Eleonora Piga
Testo sul piano divino di Giovanni Palermo
Progetto a cura di Gabriele
Contatti: felicitasmundi@protonmail.com
