Quando abbiamo deciso che di alcune cose si poteva fare a meno

È stato quello il momento in cui abbiamo creato confusione.
Quando è stato levato tutto, siamo stati messi di fronte a una cernita: cosa dentro, cosa fuori.
In quel preciso momento si è delineato chi siamo, cosa teniamo e a cosa siamo disposti a rinunciare.

L’attenzione in questa Luna Nera, va a tutti quei silenzi che hanno determinato delle posizioni spontanee, azioni che ci stiamo portando dietro.
Se alcuni silenzi possono essere saggi, talvolta altri hanno creato il terreno fertile per un’insidia.

La voce, comunicazione dell’Anima, è da lì che tutto inizia a formarsi.
Quando un pensiero si trasforma in parola, in Verbo, la sua frequenza inizia a vibrare nell’aria fino a quando non si inizia a vedere il primo germe della Creazione. Difatti, “in principio era il Verbo” e il silenzio non crea, piuttosto delega un risultato senza indirizzo.


“Noi fuori da questo mondo, siamo stati sfrattati” cantano i Pink Floyd in Dark side of the Moon.
Ma la caparbietà di volersi rialzare nonostante il buio incalzante, crea una magia sottesa che si rivela qualche capoverso dopo “ti aspetterò, sul lato oscuro della Luna, e se ti capita di arrivare prima di me, lascia un messaggio nella polvere solo per me”.

La confusione della Luna Nera ha due aspetti; se nel primo caso ci si sente sperduti senza un luminoso riferimento notturno, avvolti da inspiegabili silenzi, dall’altra quel silenzio che grida dentro trova la forza per farsi notare, la telepatia spacca quella bolla, e la nostra certezza è tutta in quel contatto delicato, di sapere che ovunque siamo collegati.



La musica è stata la prima ad essere spenta quando si è deciso di sperderci. Ed è stata l’ultima a tornare quando ormai si pensava avesse perso forza.
In troppi non si sono accorti di cosa sia successo, come lesionare le corde di un contrabasso. Infatti per molti versi è così, alcuni adesso ne possono fare a meno, ma tutti sappiamo che importanza abbia il suono per noi esseri viventi e cosa abbiamo accettato che ci venisse sottratto.
Quando hanno chiuso la radio, l’arena e il teatro, lì qualcuno ha spinto, su quella Luna Nera, affinché qualcosa non andasse perduto.

A cosa si è rinunciato per troppo tempo?
E quanto questo ci ha fatto male?

A cura di Francesca Shissandra

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