Tarocchi tra le Lune: Quando siamo scesi dagli spalti per schierarci dalla parte del toro

Questa Luna piena potrebbe avere un grande impatto per la nostra consapevolezza.

È un momento in cui il boato sugli spalti si affievolisce e la visuale si stringe, concentrandosi solo sul gioco.

Volendo per qualche minuto accostare la porta all’immaginario sociale e all’ideologia più varia, osserveremo la corrida nel suo aspetto metaforico.

Si, perché se tutt’intorno ognuno dice la sua, si dà il via alle scommesse e ci si entusiasma o disgusta in base ai personali gusti, nell’arena cala il silenzio e non c’è nulla che accada fuori, poiché la partita è dentro.

Se distinguiamo la figura del torero come razionale, strategica, ingannevole e sadica, stiamo ben osservando quale sia la chiave perversa per aprire la porta di un’illusione.

Se il toro è l’emblema di forza, stabilità, potenza e quanto più di emotivamente agitato, abbiamo un interlocutore opposto al precedente.

Se il mantello rosso rappresenta tutto ciò che il luogo comune ammette su un colore, amore, passione, rabbia, bruciore, allora possiamo immaginare cosa ci sia di mezzo tra un torero e un toro, due opposti uniti da un solo colore.

Per il primo sarà uno strumento, per il secondo un tormento.

Foto di Francesca Shissandra – Visconti Tarots – cinque di bastoni, l’Imperatore, quattro di denari

Nel caos smodato di un’arena, tra chi grida giudicante e chi chiede un bis, si svolge una scena costante già presente nella singolarità di ciascuno.

Scendiamo dagli spalti e chiediamo pietà per il toro, ma dall’altra parte c’è un uomo che ha parzialmente dimenticato la sua umanità, credendo di averla svenduta a vantaggio di tutte quelle emozioni che lo hanno infiammato.

Con questa Luna Piena è richiesta una breve tregua che può cambiare tutto.

L’affinità del contrasto su questo terriccio bagnato di sudore può non essere più un campo di scontro, ma una danza.

L’Arcano dell’Imperatore rappresenta in un’unica sagoma toro e torero.

Quello che non osserviamo spesso è la complicità che si instaura tra i due, sapendo che ne uscirà vivo solo uno.

Con l’Imperatore invece abbiamo l’esponente della potenza, di chi nel silenzio costruisce, autorità per sé e per gli altri, in una garanzia di ordine nell’educazione emotiva da fare emergere il loro massimo potenziale poiché l’Imperatore non è affatto un uomo di ghiaccio.

È un buon momento per passare alla ribalta, che la cooperazione possa sperimentarsi in emozioni mature e una mente al servizio del cuore.

A cura di Francesca Shissandra

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