Pecora nera, brutto anatroccolo, cigno nero: Luna Nuova e Tarocchi

“La nostra unicità è il dono più prezioso che abbiamo” dice Craig Warwick, è così che introduciamo questa Luna Nuova.
Nel corso delle epoche siamo stati abituati a considerare la diversità come un problema, un ostacolo; fuori dalle righe potrebbe rompere uno schema sociale, creare imbarazzo, determinare dissensi.

Eppure nonostante questo c’è chi ha visto delle opportunità nelle note di colore fuori dai contorni, al punto da far leva sull’autostima con un luogo comune, o una fiaba di Andersen.
Il caso della pecora nera è diventato un’immortale modalità popolare per definire una personalità stravagante, o forse meglio dire stravolgente!
Nella maggior parte dei casi le pecore nere vengono escluse e allontanate da quelle bianche, eppure sono così rare che alcune volte nelle filiere si è fatto vanto di questa unicità, complice di ciò anche il cervello fino del pastore.

Andersen ha riportato la discriminazione su racconto, una fiaba per bambini che fa sognare ancora anche gli adulti. Un punto di riferimento per chi sa che, infondo, forse è finito solo nel nido sbagliato, e che ci sono luoghi più adatti nei quali ritrovarsi, e nuclei adeguati per riscoprire sé stessi.

Nella Luna Nuova di novembre possiamo spogliarci da qualsiasi vestito troppo stretto e riscoprirci cigni neri. Nassim Taleb definisce “cigno nero” tutto ciò che sballa le statistiche, il dato imprevedibile anche agli esperti, il “fuori controllo”.
Ogni pecora nera che abbia rifiutato il suo colore, ogni brutto anatroccolo che è fuggito senza riconoscere la propria bellezza, ha determinato dei cigni neri mancati, coloro che, sovversivi, sono stati messi sul muto a furia di colpi all’autostima.

Tarocchi di Marsiglia: quattro di coppe, la Torre, asso di bastoni.



Prima o poi la propria natura sentirà l’esigenza viva di uscire fuori: con la Torre possiamo partecipare alla distruzione di schemi nocivi, a quella babele di tossicità che ci teneva imprigionati dietro le sbarre della convinzione, un condizionamento costruito sulla base di un immaginario, come un disegno che mai vide la sua progettazione con una matita sul foglio; abbiamo creduto a una torre di illusioni.
Con quel fulmine viene spazzato via tutto ciò e lo zoo degli esclusi, tenuti alla larga per via di visioni rivoluzionarie, inizierà a porre le basi per forti cambiamenti, prima in sé stessi e poi, ad effetto domino, su tutti quanti.

Quel che nel silenzio e buio di una luna nera può emergere, sono i primi adrenalinici passi di chi in un bosco scuro si sta preparando all’alba. Qualora dovessimo titubare, lascio scritta una frase di Bert Hellinger, perché ci si ricordi che vivere il proprio ruolo è il massimo impegno e rispetto per sé e per il proprio sistema: meno timori, più coraggio.
Smetti di dubitare e prenditi cura della tua rarità come il fiore più prezioso del tuo albero.
Sei il sogno realizzato di tutti i tuoi antenati”.

A cura di Francesca Shissandra

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