
Verde colora tutti gli spazi, richiama all’attenzione, una profonda inspirazione. Sbocciano i fiori coi loro colori e i loro richiami, si svela, una espirazione lenta e continua.
Lo spazio dove oggi ci muoviamo è un prato fiorito, il ronzio degli insetti un dolce incanto. E’ primavera, le calle come un orchestra la celebrano, gerbere e margherite sembra lo stiano urlando.
Osserviamo lo spettacolo che si muove tutt’attorno, dei colori di cui si orna, il rosso di un papavero, il viola e il blu della borragine, il bianco dell’arancio e dell’aglio selvatico e il Limone con le sue sfumature rosso purpuree, il giallo arancio delle calendule. Al richiamo ogni insetto presente non può che contribuire, lo scopo è il più nobile, ognuno va ad accogliere il proprio fiore, prenderà del dono e lo porterà su un altro fiore.
Lo vediamo anche a folate trasportato dal vento, di polline l’aria ne è satura, il profumo non è mai lo stesso.
Un ape si posa su un fiore d’arancio, scompare fra i suoi petali e riappare, si dà un bel da fare per riempire le proprie borse del dono offerto coi fiori. Prima di tornare al proprio alveare si posa sui fiori di altri alberi e piante, e ad ognuno dona e da ognuno prende. Di ognuno infine custodirà il suo tesoro. Come stabilito dall’accordo fatto con la pianta dall’origine dei tempi. Un accordo inciso nella genetica delle piante, degli insetti, e di tutto il creato affinché questo si rinnovi ciclicamente, mostrandosi nella bellezza della sua opera in continua evoluzione.
Questo processo chiamato impollinazione stabilisce ogni anno l’evoluzione delle singole piante grazie al quale la vegetazione si adegua alla vita donata dal nostro pianeta, riaffermandola ciclo dopo ciclo. La forma con cui si presenta è la Biodiversità, una platea immensamente vasta di specie donate a nutrire la vita, a cui anche l’essere umano è profondamente legato e a cui torna ogni volta che ha perduto la strada.
Assistiamo a vere e proprie metamorfosi, un tarassaco che mostra fiori gialli e sfere di peli bianchi, due distinti attimi nel presente.
Mia figlia fra un po’ compirà sette anni, lei crede fermamente che quelle sfere a prima vista di peli a cui il fiore giallo dorato cede il passo, nascondano all’interno il potere di avverare un desiderio, espresso sottovoce, di chiunque voglia soffiarci sopra. Lo spettacolo a cui si assiste lo abbiamo conosciuto tutti, la magia planare nel vento, in quel momento eterno il tarassaco ha udito il tuo desiderio e cercherà di esaudirlo. –“Però funziona dopo un po’ di tempo…” dice lei alla fine del rituale.
Quale desiderio potrà realizzare il tarassaco? Nelle mani di una bambina di quasi sette anni, in quelle di una donna di quarant’anni, nelle mie, in tutte le nostre.
La festa della vita che Madre Natura organizza ogni anno per noi, mostra l’opera alchemica che le piante hanno studiato e organizzano fin nei minimi dettagli per insegnare i valori della creazione.
…continua. .
(a cura di Alessandro, Custode di Cua’ e Bentu)
